Amihozuki scheletro di fiore per decorazioni
Vagando nella boscaglia, in una mattina di tarda primavera, Yukyo, chef di un ristorante di Kyoto, ha colto questo fiore appassito, ed è rimasto affascinato dalla bellezza del ricamo a rete dello scheletro che supporta il sottile velo del fiore Phisalis alkekengi anche chiamato, per la sua somiglianza, "lanterna cinese", Amihozuki, in giapponese.
Quando il vento porta via quel petalo sottile resta questa gabbia di ghirigori che pare un'opera di cesello finissimo e contiene un frutto rosso. Yukyo ha avuto il genio e l'intuizione di vedere quell'opera d'arte naturale adornare un suo piatto.
Da lì a poco, una foto ritraeva su un rotocalco nazionale un piatto dove fra gli altri elementi componenti un'immagine di commovente bellezza, si distaccava questo nido a rete che pareva modellato e ricamato dalla mano di un'artista.
Si tratta di una solanacea, l'Alchechengi, abbastanza comune in Italia, anche usato da qualcuno per decorare torte, ma sopratutto come fiore intero con frutto, forse perché il nostro ha una struttura più flebile di quello giapponese.
Il suo utilizzo è una novità anche in Giappone, non si trova facilmente, ma una azienda giapponese che si occupa solo di innovazione e ricerca nell'alimentazione ha avuto la brillante idea di proporre agli chefs di tutto il mondo questo capolavoro della natura per adornare i loro piatti e le loro creazioni.
Può essere un elemento isolato nel piatto, distaccato dalla pietanza, o può essere il contenitore stesso di un piccolo assaggio. E' certo però che si presta ad un utilizzo multiforme ed è di sicuro effetto scenico.
Nipponia è fiera di proporre questa assoluta anteprima e di renderla disponibile per gli chefs europei.